In provincia di Bergamo, uno dei più antichi centri della forgiatura di armi bianche
Il nome e la storia
Visitare Gromo condurrà il turista su una protuberanza rocciosa che appunto è detta “gromo” in dialetto locale. Posto in posizione privilegiata da cui è possibile controllare il corso del fiume Serio, il borgo secondo la leggenda fu fondato da una tribù di celti.
Al borgo vengono concessi i privilegi comunali nel 1267 per volere del comune di Bergamo. Gromo passerà, dopo un burrascoso periodo di scontri, dalla podestà di Bergamo a quella di Venezia. Siamo nel quindicesimo secolo e il borgo, sotto la guida della Serenissima diventerà uno dei più rinomati produttori di armi bianche. Nel 1666 i comparti produttivi e commerciali di Gromo sono messi in ginocchio da una disastrosa alluvione che colpì la valla del fiume Goglio, lungo la quale erano dislocate case ed officine.
Visitare Gromo
Piazza Dante, la principale piazza del borgo, ospita il castello Ginami, costruito nel 1200, il palazzo Milesi che attualmente ospita il municipio della città ma che fu costruito nel quindicesimo secolo, l’archivio civico in cui è possibile leggere la pergamena duecentesca della concessione dei diritti feudali.
La fontana più grande del borgo rappresenta il cigno il trono, simbolo araldico dell’antico comune.
Se piazza Dante costituisce il centro civile del borgo, il fulcro religioso di Gromo non è interno alla zona urbana. La chiesa di San Giacomo infatti è posta appena fuori il borgo, lungo l’antica via che metteva in comunicazione gli insediamenti montani con il centro urbano del borgo, a simboleggiare il continuo dialogo culturale, civile e religioso del borgo vero e proprio con le sue aree rurali.
Gli elegantissimi palazzi liberty costruiti al principio del Novecento punteggiano il borgo con le loro sinuose inferriate e i portali in pietra e sono testimonianza del periodo in cui Gromo divenne una rinomata località di villeggiatura.